Natale di tutti e per tutti

di Padre Battista Cortinovis

Apostolo di Maria
“L’angelo disse loro [ai pastori]: Non temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi è nato per voi un Salvatore” (Lc 2,10).

La buona notizia si allarga dai pastori a tutti coloro che nei giorni e negli anni incontreranno Gesù di Nazareth. Le folle che lo ascolteranno estasiate, i discepoli che lo seguiranno nello stile di vita, i primi cristiani che sentiranno raccontare di lui. Nasce il desiderio di fare memoria viva di lui. Quale giorno migliore del solstizio invernale, che segna il ritorno del sole, per celebrare la nascita del Sole, Gesù Cristo? Il suo Vangelo viene annunciato di secolo in secolo, da una nazione all’altra. Per l’Europa, il cristianesimo ne segna profondamente le radici, pur fra tanti altri influssi culturali e religiosi. Il Natale si estende, varcando i confini del suo significato proprio, divenendo occasione di festa semplicemente. Per tutti. In famiglia, in città, in ogni Paese; tra segni e simboli: luci, doni, scambio di auguri, religiosi e laici. Al di là di ogni diversità personale o di gruppo, culturale o religiosa. Il Natale invita a riconoscersi in umanità. Dimensione di universale unità. Per “una grande gioia che sarà di tutto il popolo”, secondo l’annuncio dell’angelo ai pastori. L’Europa è variegata, per storia, culture, fedi e tradizioni. Una diversità che è ricchezza e tenta di resistere alle divisioni. La modernità ha recato ulteriori criteri di classificazione, tendenti a riconoscere l’unicità delle esperienze personali o di gruppo. Un’Europa ormai multiculturale, multietnica e diversificata anche per credenze religiose: Ebraismo, Islam, Buddismo e Cristianesimo dalle molte confessioni. Oltre a chi si professa non credente, o agnostico, o ateo. La fede cristiana si riconosce nei valori evangelici di base, come l’amore e la carità, il servizio e la condivisione, la misericordia e il perdono. Nessun problema a incontrare il mondo delle diversità, affermate a difesa di una propria identità. Il Natale è di tutti e per tutti. Inteso come espressione di una verità in cui ci si riconosce, ma sempre desiderosa di sviluppo, o come ammissione di un bisogno e invito alla ricerca. Simbolo di una umanità sempre in cammino, che tutti comprende e tutti accoglie. Perciò si annuncia la nascita di “un Salvatore” come “una grande gioia che sarà di tutto il popolo”.

Buon Natale a tutti i nostri lettori, a chi ci segue e ci sostiene, ma poi a tutti tutti!
Un Natale che si estenda a ogni giorno dell’anno e della vita.