Nella risurrezione di Cristo
una nuova visione del mondo

di Padre Battista Cortinovis

Apostolo di Maria aprile 2024

Il Signore è risorto!” - “Sì, è davvero risorto!” Era questo il saluto che gli antichi cristiani si ripetevano l’un l’altro, non solo a Pasqua, e che la liturgia ha conservato in qualche antifona. Affermare la fede nella verità della risurrezione di Gesù ha avuto da sempre un valore apologetico, cioè di prova della divinità di Cristo e per conseguenza del valore e del significato di tutta la fede cristiana. Già san Paolo infatti stabilisce un rapporto tra la risurrezione del Signore e la vita dei fedeli. La risurrezione di Cristo sconvolge l’abituale visione del mondo, obbligando a una nuova lettura della realtà, dove ognuno è chiamato ad adottare nuovi criteri di giudizio e nuovo stile di vita. San Paolo afferma che con Cristo, anche noi siamo risorti a vita nuova e dobbiamo pertanto cercare “le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio” (Col 3,1). Questo ha portato i primi cristiani a sentirsi abitatori del mondo quasi come stranieri, o viandanti diretti “altrove”, cittadini provvisori, in attesa della vera patria, “dove Cristo è seduto alla destra di Dio”. Noi moderni abbiamo da tempo adottato una lettura della realtà e della storia che riteniamo scientifica, dove trovano posto nuove teorie sulla creazione del mondo, sull’evoluzione della materia, sul destino finale dell’universo. La risurrezione di Cristo porta nuova luce anche su questo paesaggio. Se infatti Cristo è vero Dio e vero Uomo, ciò che avviene alla sua natura umana è partecipato a noi umani. La sua risurrezione prefigura e realizza un anticipo e un modello del cammino evolutivo proprio della realtà globale, materia e spirito, mondo umano, animale, vegetale, fino alle ultime particelle che compongono l’universo. Alla risurrezione di Cristo è collegato ogni progresso positivo che avvenga in natura, ogni superamento del male e vittoria del bene, sia essa una guarigione, una pace, una visione spirituale, tappe verso ciò che Pierre Teilhard de Chardin chiama il Punto Omega, il Cristo tutto in tutti. “Quando sarà il compimento del tempo, l’avvenuta consumazione soprannaturale dell’umanità, grazie alla incarnazione e alla risurrezione di Cristo, in armonia con l’ascesa dell’evoluzione cosmica, sarà il Punto Omega”.

Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti (...) È necessario che egli regni, finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
1 Cor 15,20ss