CONOSCERE LA DIVINA MISERICORDIA
Alla sorgente della grazia
con la virtù della fiducia

di Alessandro Molé

Apostolo di Maria aprile 2024
Con la morte e resurrezione di Cristo si rivela pienamente la Misericordia di Dio e fiumi di grazie si riversano sull’umanità. Siamo chiamati ad attingere a questa sorgente di grazia con la virtù della fiducia.

Ogni anno, nella prima domenica dopo Pasqua, la Chiesa celebra la Domenica della Divina Misericordia. Una festa istituita da san Giovanni Paolo II nel 2000, dando seguito alla richiesta che il Signore fece a una santa mistica, Faustina Kowalska, affinché in questo giorno l’umanità potesse celebrare solennemente la Misericordia di Dio. In verità, tutta la vita missionaria di san Luigi Maria di Montfort è stata caratterizzata dall’essere un predicatore e uno strumento della Divina Misericordia, considerata dal santo come un tesoro inesauribile di grazia, fonte abbondante di ogni bene (cf AES 67). Da qui la solerzia del missionario nel voler testimoniare al mondo intero come, mediante l’Incarnazione, morte e resurrezione di Cristo, Dio abbia dimostrato l’eccesso di amore che nutre per ogni singola anima, il desiderio di amicizia che lo muove a conquistare il cuore degli uomini per donargli la sua vita divina (cf AES 64-65, 70, 164; cf C 41). Montfort si domanda: come è possibile rimanere indifferenti dinanzi agli inseguimenti d’amore di Dio e alle sue prove di amicizia? (cf AES 72). La Pasqua è il tempo liturgico adatto in cui sperimentare questo mistero d’amore, poiché vi è uno stretto legame tra la passione di Cristo e la sua resurrezione: entrambe trovano comprensione e attuazione nella Misericordia rivelata e offertaci dal Risorto. Con il sacrificio di Gesù sulla croce, Dio manifesta il suo infinito amore nei nostri confronti; attraverso le sue piaghe, in particolare il costato trafitto, ci apre una sorgente illimitata da cui attingere ogni grazia salvifica e santificante. Montfort insegna che il cuore trafitto di Cristo glorifica la Misericordia di Dio, presentandosi come una fontana da cui sgorgano tutti i doni dello Spirito Santo, sorgente della vita e rifugio dei peccatori (C 40,7.15-21). Il sangue e l’acqua scaturiti dal cuore di Gesù ci rivelano un fuoco inestinguibile d’amore che si dona al peccatore aprendogli la porta della salvezza (C 41,33-36). La Passione di Cristo è un libro aperto nel quale poter scorgere gli infiniti sforzi della Misericordia di Dio di offrirsi all’uomo. E il peccatore da parte sua, qualunque sia il peccato, se accetta con fiducia di lasciarsi abbracciare dalla Misericordia Divina, sperimenta come la salvezza diventi per lui una realtà concreta. Per usufruire della grazia della Misericordia di Dio, tuttavia, siamo chiamati ad accoglierla con piena fiducia. Intesa in senso biblico, è un “fidarsi” e allo stesso tempo un “affidarsi” ricolmo di speranza, confidando nella rassicurante certezza che ci offre la grazia divina. La virtù della fiducia, che caratterizza in modo esemplare l’atteggiamento della Vergine Maria, può essere paragonata all’unico recipiente con il quale l’umanità può attingere alle grazie della Divina Misericordia, rivelandosi condizione indispensabile. Montfort ne era consapevole e invitava tutti ad accendere la luce della fede, poiché chi ha fiducia in Dio si rende docile alla sua grazia e ottiene la salvezza, la forza e la vittoria su ogni male (cf C 6,4-15). Non c’è delusione, d’altronde, per coloro che confidano in Dio (cf L 16; Sir 2,8-11; Sal 31,2), dato che con la fiducia si può ottenere tutto dall’Onnipotenza divina (cf C 6,15). Imitiamo la Vergine Maria nel renderci collaboratori della Grazia, sperimentando nella nostra vita la Misericordia del Signore e confidando in essa, per divenirne autentici testimoni e suoi operatori nel mondo.

La fiducia nella tua Misericordia mi spinge a dichiarare: “Non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore”; fino a quando potrò esclamare con Simeone: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace... perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza”
(Montfort, Preghiera infocata, 14).